Charles Baudelaire e Lord Byron sono stati tra gli ambasciatori più noti e appassionati di questo vino, che oggi è uno dei Cru Bourgeois più emblematici del Médoc. Il vigneto, la cui età media è di 30 anni, è impiantato sulle migliori parcelle dell’altura di Grand Poujeaux, che presenta un terreno profondo e ghiaioso. La vendemmia viene effettuata manualmente e la vinificazione avviene in tini termoregolati in acciaio inox e cemento. I vini invecchiano poi per 12-14 mesi secondo il metodo tradizionale, in botti di rovere rinnovate per il 40% ogni anno. Il collaggio è realizzato con l’albume d’uovo prima dell’imbottigliamento, che avviene nella tenuta. Lo château non fu incluso nella classificazione del 1855 perché la proprietaria dell’epoca, Madame Castaing, stava ancora mettendo in piedi la tenuta, che aveva ricevuto in eredità. Più tardi, nel 1932, Chasse Spleen fu classificato Grand Cru Bourgeois Exceptionnel. Il riconoscimento è stato confermato durante la revisione della classificazione, che ha avuto luogo a giugno del 2003. Nelle grandi annate, Chasse Spleen può competere senza problemi con i migliori Cru Classé del Médoc.

Vino riconosciuto per la sua incredibile regolarità indipendentemente dall’annata. Se fosse già esistito all’epoca della classificazione del 1855, avrebbe avuto tutti i requisiti per entrare nella rosa degli eletti. Ma lo Château Chasse Spleen ha visto la luce solo nel 1863.
Le vigne di una trentina d’anni crescono principalmente su un terreno di ghiaia e argilla. Per quanto riguarda l’assortimento varietale, un 73% è composto da cabernet sauvignon, un 20% da merlot e un 7% da petit verdot.
Armonioso, molto tannico, corposo, dal bouquet possente ma dotato di grande eleganza. Si distingue per l’aspetto rubino molto pronunciato e per il bouquet maturo di prugna. Nelle grandi annate, Chasse Spleen può rivaleggiare tranquillamente con i migliori Cru Classé del Médoc.