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Vini in vendita: cognac

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Cognac

Il cognac è un distillato francese protetto da una denominazione d'origine (AOC): può essere prodotto solo in una zona geografica delimitata che copre circa 75.000 ettari nella Charente-Maritime. Si tratta di un alcol prodotto da mosto d'uva fermentato (vino) che viene poi distillato due volte in un alambicco di rame, viene invecchiato a lungo in botte, per poi essere assemblato o millesimato. Il cognac è uno dei fiori all'occhiello dell'industria francese, un distillato che si esporta in tutto il mondo.

150
10 (Prezzo attuale)
44
240
410
1995
299
350
525
Cognac Delamain Pléiade (70cl)

Cognac Delamain Pléiade (70cl)

1991
350
Cognac Delamain Pléiade (70cl)

Cognac Delamain Pléiade (70cl)

1983
490
215
49,90
450
250
249
1.200
Cognac Louis XIII Rémy Martin (70cl)

Cognac Louis XIII Rémy Martin (70cl)

3.500
1.050
95
1990
130
148
695
325
140
1998
140
Cognac XO Hennessy

Cognac XO Hennessy

195
145

Le origini e la storia del cognac

Il cognac è un brandy, ossia un'acquavite prodotta da vino distillato (come l'armagnac), nota anche come “acquavite d’uva”. Storicamente, è il primo brandy ad essersi affermato, già nel XVII secolo, soprattutto sul mercato inglese.
Fin dalla sua nascita, il cognac è stato principalmente un prodotto di esportazione (inizialmente verso l'Inghilterra) e lo è tuttora. A partire dalla fine del XVI secolo, l’Olanda, che era una grande potenza marittima e commerciale, si interessò al commercio delle acquaviti d’uva, in particolare quelle francesi e spagnole, data la crescente richiesta. I primi distillati nacquero principalmente per ragioni di trasporto e di buona conservazione (per evitare la fermentazione acetica del vino durante il viaggio). Gli olandesi introdussero la distillazione di questi vini direttamente in Charente e le prime botti di acquavite distillata localmente furono esportate nel 1549. A partire dal XVII secolo, i distillati della regione di Cognac cominciarono a distinguersi per la loro qualità superiore (in particolare perché i vini avevano una piacevole base acida); in questo periodo si sviluppò anche l'invecchiamento in botte, perché ci si rese conto che migliorava la qualità dei distillati. Il cognac diventò sufficientemente buono per essere degustato da solo, senza che sia necessario diluirlo con l’acqua. Rapidamente si diffuse in Inghilterra, dov’era molto apprezzato. Il termine "coniack brandy" apparve per la prima volta nella London Gazette nel 1678. Fino alla metà del XIX secolo, i cognac venivano consumati rapidamente e non veniva concesso loro il tempo di invecchiare. Da quel momento in poi, la situazione cambiò e, allo stesso tempo, la crescente domanda portò ad un aumento della superficie vitata. Questo ebbe due conseguenze principali, la sovrapproduzione e il crollo dei prezzi (nel 1877, erano 280.000 gli ettari coltivati). In quel periodo intervenne anche la crisi della fillossera e in una quindicina d’anni l'85% delle superfici vitate fu distrutto. Il vigneto fu ripiantato con portainnesti americani, privilegiando il vitigno Ugni blanc (Trebbiano) e i migliori terroir. Infine, nel 1936, subentrò l'AOC per proteggere e garantire la denominazione. Dopo la seconda guerra mondiale, il cognac ha vissuto il suo periodo di gloria portando ancora una volta a un'espansione dei suoi vigneti, che il mercato non poteva interamente assorbire. Ciò ha condotto a una nuova crisi del cognac, durata quasi fino ad oggi.

Da allora questo mercato è diventato molto più strutturato e il numero di produttori è diminuito drasticamente, con una produzione affidata a poche grandi Maison. I quattro gruppi principali, Hennessy, Rémy Martin, Martell e Courvoisier, commercializzano più del 70% della produzione, acquistando dai viticoltori.

Oggi, i primi importatori di cognac sono gli Stati Uniti, il che si spiega con il fatto che sia un importatore di vecchia data, con i costanti investimenti delle Maison e con l'elevato consumo di cocktail in questo paese.