Breve storia della viticoltura in Spagna
La coltivazione della vite è stata introdotta in Spagna dai Fenici nel sud del Paese e dai Greci nei territori orientali, probabilmente intorno all'XI secolo a.C. Come è successo anche in Francia, è stata poi la successiva colonizzazione romana a sviluppare la viticoltura; la Spagna era a quel tempo uno dei principali fornitori di vino di Roma. La presenza delle prime viti nel Paese sembra ancora più antica, probabilmente databile al IV millennio a.C.; ma furono i Fenici, i Cartaginesi e i Greci a introdurre le tecniche di coltivazione della vigna.
L'invasione delle popolazioni germaniche nel V secolo (Vandali, Visigoti) portò a un declino della produzione. La stessa cosa avvenne poi nell’VIII secolo con la conquista musulmana, un periodo durante il quale la viticoltura venne tollerata per i cristiani, ma anche per una gran parte dei musulmani che allora consumavano vino. A quel tempo, i palazzi di Granada, Cordoba, Siviglia e altri ancora, erano rinomati per i loro Cru. I berberi provenienti dal Maghreb portarono i loro vitigni nella penisola iberica, come ad esempio il faranat blanc di Tunisi, che ancora oggi viene coltivato con il nome majorquin.
Verso la fine del Medioevo ripresero le esportazioni di vini spagnoli, in particolare per quanto riguarda i vini della Galizia. In epoca moderna, la produzione del vino ha continuato a svilupparsi, soprattutto grazie alla colonizzazione delle Americhe, infatti, i conquistadores e i missionari avevano bisogno di grandi quantità di vino per i lunghi viaggi verso il Nuovo Mondo. Anche se la produzione di vino nel continente americano si stava sviluppando rapidamente e poteva competere con quella della madre patria, non era comunque sufficiente per essere autonoma. Nello stesso periodo cominciarono anche le esportazioni verso altri Paesi europei, in particolare in Inghilterra, con un’intensità che cambiava a seconda della situazione dei rapporti tra i due Stati. Al termine della Riconquista (1492), la viticoltura spagnola ha conosciuto un nuovo periodo di espansione.
Nel corso del XIX secolo, la viticoltura e la vinificazione si sono modernizzate al passo con lo sviluppo economico del Paese. Durante questi anni, la Spagna si è ispirata soprattutto alle esperienze francesi, in particolare a quelle bordolesi nella Rioja (piantando cabernet sauvignon, merlot, ecc.) e a quelle della Champagne in Catalogna, con la nascita del Cava.
Nella seconda metà del secolo, la fillossera ha devastato i vigneti, come ovunque in Europa, ma un po' più tardi rispetto a quanto accaduto in Francia (alla fine degli anni '70 dell'Ottocento). La fillossera ha iniziato ad espandersi progressivamente raggiungendo anche Maiorca e Valencia. Il leggero ritardo nella distruzione dei vigneti spagnoli ha permesso di approfittare per un certo periodo delle difficoltà degli altri Paesi e di aumentare le esportazioni. Questo ritardo temporale ha consentito alla Spagna anche di poter beneficiare più rapidamente delle soluzioni trovate in Francia: sradicamento dei vigneti e reimpianto su portinnesti americani (resistenti alla fillossera). Come in altri Paesi europei, l’invasione della fillossera ha avuto come conseguenza la razionalizzazione della produzione di vino, a vantaggio delle tenute più estese e in particolare delle grandi cantine cooperative, ma anche il cambiamento dei vitigni con l'introduzione di varietà provenienti da regioni vicine e anche l'ammodernamento delle tecniche produttive, sempre grazie alle esperienze straniere. Nel complesso, la Spagna produceva soprattutto vini in grandi volumi, di basso e medio livello, anche se alcune aree cominciavano a mettersi in luce (Rioja, Jerez, ecc.) e alcune tenute producevano già ottimi vini. A partire dagli anni '90, la viticoltura spagnola ha continuato a migliorare in termini di qualità, modernizzandosi e razionalizzandosi ulteriormente. Dalla metà degli anni 2010, i vini spagnoli hanno conosciuto un periodo di crescente successo, spinti dallo spirito di rinnovamento dei viticoltori e dall'altissima qualità di alcune tenute, che tornando alle pratiche tradizionali del Paese, si sono dedicate alla produzione di alta gamma.
Il sistema spagnolo delle denominazioni
A partire dal 1926, la viticoltura spagnola ha cominciato a organizzarsi, con la creazione del primo Consejo Regulador nella regione della Rioja. In seguito, una legge del 1932 ha creato il sistema di denominazione controllata - Denominación de Origen (DO), molto simile a quello francese. Il sistema è stato poi migliorato nel 1970 ed esteso ad altre regioni.
Le AOP spagnole si chiamano DOP, Denominación de Origen Protegida.
- La Denominación de Origen Calificada (DOCa) è una AOC di qualità superiore, una categoria più prestigiosa della DOP, con un disciplinare più rigoroso. È il caso della Rioja e del Priorat. Quest’ultima può anche essere indicata come Denominación d’Origen Qualificada (DOQ)
- Il Vino de mesa è l'equivalente del vin de table francese.
- Il Vino de la Tierra (VdIT) è l'equivalente della denominazione francese “vin de pays”, ma copre fondamentalmente le aree che non sono ancora state promosse a VCIG o DO.
- La denominazione Vinos de Pago (VP) si utilizza per aziende molto rinomate. In questo caso le cantine possono utilizzare solo le proprie uve e devono vinificare e affinare i vini all’interno dell’azienda.
- A un livello inferiore in termini di requisiti, i Vinos de Calidad con indicación Geográfica (VCIG) si posizionano tra VdIT e DO. I disciplinari sono meno restrittivi rispetto a quelli previsti dalle denominazioni DO o DOCa.
- Come in Francia, anche in Spagna esistono le IGP, Indicación Geográfica Protegida.
In Spagna esiste anche una classificazione basata sulla durata del periodo d’invecchiamento dei vini:
-Il Vino Joven viene imbottigliato subito dopo la chiarifica
- Il Vino de roble viene imbottigliato durante il secondo anno di affinamento e matura almeno quattro mesi in botti di rovere
- Vino de crianza viene imbottigliato durante il terzo anno di affinamento e matura almeno dieci mesi in botti di rovere.
- La Reserva è un vino invecchiato per tre anni, di cui almeno un anno in botti di rovere
- La Gran Reserva è un vino invecchiato per cinque anni, di cui almeno due in botti di rovere.
La geografia del vigneto spagnolo
La geografia della Spagna è caratterizzata, tra le altre cose, dalla presenza dell’altopiano centrale della Meseta, che occupa quasi tutto il paese e crea un paesaggio collinare di alta quota, circondato da montagne.
A nord-ovest del Paese, la Galizia ha un clima oceanico, con precipitazioni abbondanti e temperature miti, relativamente dolci durante tutto l'anno.
L’area costiera presenta un clima di carattere mediterraneo con estati calde e inverni miti.
Infine, nella zona della Meseta, il clima è continentale, con inverni freddi, estati calde e scarse precipitazioni.
Le principali difficoltà che deve affrontare la viticoltura spagnola sono rappresentate dalle temperature elevate e dallo stress idrico, che tuttavia possono essere mitigate dalla possibilità di utilizzare l’irrigazione.
Le più importanti regioni del vino della Spagna
La Rioja
La Rioja è la più famosa regione del vino spagnola. È anche la prima ad aver ottenuto il riconoscimento DOCa ed è attualmente l'unica ad averlo insieme al Priorat. La regione si trova sulle rive dell'Ebro ed è divisa in tre sottozone. La Rioja Alavesa si estende a ovest della città di Logroňo, sulla sponda settentrionale dell'Ebro. Quest’area è caratterizzata dall’altitudine, che raggiunge gli 800 metri sul livello del mare, e dalla presenza di terreni calcarei, che conferiscono ai vini un profilo raffinato e delicato. La Rioja Alta si trova a ovest di Logroňo, sulla sponda meridionale dell'Ebro. In questa zona i terreni sono essenzialmente argillosi-calcarei, con un alto contenuto di ferro e l'altitudine è compresa tra 500 e 800 metri. Infine, l'ultima area della regione, la Rioja Baja, è situata a est di Logroňo, sulla sponda sud dell’Ebro. È caratterizzata da un clima più continentale, con scarse precipitazioni; i terreni sono prevalentemente costituiti da argille pesanti.
La regione della Rioja produce soprattutto vini rossi (90%), principalmente a base di tempranillo, ma si coltivano anche grenache e macabeu. I vini sono caratterizzati da una notevole concentrazione, da aromi di frutta molto matura e da un’importante struttura tannica. Molte delle migliori tenute spagnole si trovano nella Rioja.
Il Priorat
Il Priorat è la seconda DOCa del Paese insieme alla Rioja. Questo piccolo vigneto catalano, di meno di 2.000 ettari, si trova a sud di Barcellona, nella regione montuosa di Tarragona, a un'altitudine compresa tra 100 e 750 metri sul livello del mare. In quest’area la viticoltura è resa difficile dalle temperature elevate, dalle scarse precipitazioni e dalla presenza di terreni piuttosto poveri. Anche nel Priorat si producono quasi esclusivamente vini rossi, con i vitigni grenache, carignan e tempranillo, che donano vini potenti, caldi, densi e ricchi di tannini. I vini del Priorat hanno un eccellente potenziale d’invecchiamento. In questa regione si trovano alcuni dei più grandi viticoltori spagnoli.
Ribera del Duero
Questa regione spagnola, situata nella Castilla y León, ha ottenuto la DOC nel 1982. Si trova nel nord del Paese, sulle rive del Douro, e gode di un clima continentale. Le vigne sono coltivate in altitudine (intorno a 850 metri), una caratteristica che dona ai vini una bella freschezza. I rossi, che costituiscono la maggioranza della produzione, sono realizzati principalmente con il vitigno tempranillo, a cui si aggiungono anche malbec, cabernet sauvignon e merlot. I vini si distinguono per una bella tessitura tannica, unita a una buona acidità e concentrazione, con aromi di frutti a bacca scura e note speziate.
In Spagna ci sono anche altre importanti regioni vitivinicole, come ad esempio Toro o Jerez.
I principali vitigni spagnoli
La Spagna è conosciuta soprattutto per i suoi grandi vini rossi, ma in realtà produce anche ottimi vini bianchi. Alcuni vitigni autoctoni a bacca rossa sono stati piantati anche fuori dai confini spagnoli: granacha (grenache), monstrell (mourvèdre) e cariñena (carignan).
Il tempranillo è il vitigno più diffuso in Spagna, in particolare nel nord e nel centro del Paese. È un'uva a bassa acidità e con una buccia spessa. Conferisce ai vini un colore intenso. Può produrre vini potenti e piuttosto tannici, ma se vinificato con macerazione carbonica, anche vini dal profilo più fruttato.
Granacha è il nome spagnolo del grenache. È molto diffuso nel Priorat e viene utilizzato anche per la produzione di vino rosato. Dona vini abbastanza alcolici e strutturati.
Monastrell (mourvèdre) è un vitigno che ha bisogno di molto sole per maturare. Produce vini dal colore intenso, potenti e speziati, con tannini importanti, un grado alcolico abbastanza elevato e una bassa acidità.
Per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, si coltiva soprattutto il verdejo, molto adatto per produrre vini classici, dal profilo vivace e leggero, o talvolta dal carattere più ricco, se viene vinificato in barrique o con una macerazione sulle bucce.
Soprattutto nel nord-ovest del paese, troviamo anche l'albariňo, che produce vini molto aromatici (aromi di frutta a polpa gialla), con un’acidità piuttosto elevata. In Spagna sono presenti inoltre molte altre varietà, come ad esempio l'airén, il vitigno più coltivato in assoluto e utilizzato fondamentalmente per produrre i vini di Jerez. Tra le altre uve autoctone a bacca bianca ricordiamo: parellada, xarel-lo e maccabeo.
Per quanto riguarda i vitigni internazionali, troviamo: cabernet sauvignon, merlot, sauvignon blanc e chardonnay, tutti molto diffusi in Spagna.
I più grandi vini spagnoli
I vini storici e più importanti e della Spagna
Tra i vini più famosi della Spagna ci sono certamente quelli prodotti dalla Bodegas Vega Sicilia, fondata a metà del XIX secolo e icona assoluta della Ribera del Duero. Il suo grande vino, Unico, ha fatto conoscere la tenuta in tutto il mondo ed è senza alcun dubbio il vino più celebre di tutta la Spagna.
Viña Tondonia nasce in una tenuta di una delle realtà più antiche della Rioja, la Bodega Lopez de Heredia, fondata nel 1877. Questa proprietà dal carattere familiare produce alcuni dei più grandi vini spagnoli, che si distinguono in particolare per il loro lunghissimo periodo d’affinamento in botte, sia per quanto riguarda i rossi, sia per i bianchi, una scelta che conferisce ai vini uno stile molto particolare (leggermente ossidativo per i bianchi).
La tenuta Pingus rientra nel novero delle proprietà la cui fama ha varcato i confini spagnoli da molto tempo. È stata fondata a metà degli anni '90 e si trova nel cuore della Ribera del Duero. Ha preso il nome dal soprannome del suo proprietario, il danese Peter Sisseck.
Alvaro Palacios, si trova nel Priorat ed è una delle tenute più famose della Spagna. È stata creata nel 1989 e da allora ha sempre prodotto grandi vini a base di cabernet sauvignon, grenache, syrah e carignan.
Rioja Alta è una delle cantine più grandi e antiche della Rioja (creata nel 1890). I suoi vini esprimono con purezza lo stile classico della Rioja, caratterizzato da struttura ed eleganza.
Bodega Contador è un'altra celebre tenuta della Rioja, fondata dal famoso Benjamin Romeo nel 1996. I suoi vini sono apprezzati in tutto il mondo e hanno ottenuto anche il punteggio massimo (100/100) da Wine Advocate (ai tempi di Robert Parker). Sono apprezzati per la loro eleganza e finezza.
Infine, anche il Clos Mogador è da citare tra le tenute che producono alcuni tra i più importanti e storici vini della Spagna.
La nouvelle vague dei grandi vini spagnoli
Come abbiamo ricordato, il panorama del vino spagnolo si è dimostrato estremamente dinamico negli ultimi anni e nuovi talenti continuano a emergere.
La tenuta Comando G è una di queste. Situata vicino a Madrid, questa giovane realtà creata nel 2008 da due amici d'infanzia - Daniel Landi e Fernando Garcia - intende valorizzare il vitigno grenache, il nome della tenuta significa infatti "Commando du Grenache". Coltivato seguendo i principi della biodinamica nello splendido terroir della Sierra de Gredos (situato tra gli 850 e i 1.200 metri sul livello del mare) e vinificato in modo naturale, il vitigno regala vini di rara finezza ed eleganza.
Ricordiamo anche la tenuta Alberto Orte. Il proprietario, che è allo stesso tempo viticoltore e distributore-esportatore, si occupa di diverse cantine della Rioja, della Galizia e di Jerez. È famoso per il suo straordinario lavoro teso a valorizzare le vecchie vigne, gli antichi vitigni e i terroir d'alta quota, seguendo i principi di un’agricoltura biologica e biodinamica.
Venus la Universal è una delle stelle nascenti del Priorat, ma che fa già parte dell’élite dei più grandi produttori. Il lavoro in vigna è condotto seguendo le regole dell’agricoltura biologica e biodinamica e le vinificazioni si svolgono in modo naturale.
Envinate è il progetto di quattro amici viticoltori. È nato nel 2005 con l'obiettivo di produrre grandi vini di terroir (Tenerife, Ribeira Sacra), con uno stile fresco ed equilibrato, seguendo i principi della biodinamica e dei vini naturali.
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I migliori vini spagnoli a prezzi bassi
Tra i migliori vini spagnoli a prezzi bassi, segnaliamo quelli prodotti dalle tenute: Parés Baltà, Suertes del Marqués et Veronica Ortega. Senza dimenticare che nelle realtà più grandi, le cuvée d’ingresso hanno un prezzo accessibile e meritano la massima attenzione da parte degli appassionati.