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Vini in vendita: Château d'Arlay

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Photo d'arrière plan en noir et blanc montrant la lumière du soleil à travers des vignes
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Château d'Arlay - 4

Château d'Arlay

Nel cuore di una regione che vanta la più grande varietà di vino immaginabile (vini tranquilli secchi o dolci, frizzanti, gialli, Vin de Paille, Macvin ecc...), sorge uno château la cui storia secolare ruota attorno alla reputazione del suo pinot noir. Il segreto? Un terroir di 22 ettari in un unico appezzamento che rafforza l’identità dei vini, una cultura biodinamica e una grande capacità di adattamento e di innovazione. Benvenuti allo Château d’Arlay.

Il più antico château vinicolo di Francia, lo Château d’Arlay esiste già dalla fine dell’XI secolo. Classificato come monumento storico, lo château fu in passato un convento dell’Ordine dei Minimi. Nel XVIII secolo, la contessa di Lauraguais lo scelse come dimora. Nel 1960, il conte di Laguiche decise di ricreare la tenuta fondata, a partire dall’Alto Medioevo, dai conti di Chalon-Arlay, Principi d’Orange. Il figlio Alain, responsabile dell’azienda vinicola odierna, pone l’accento su un metodo moderno di vinificazione, accompagnato da un invecchiamento tradizionale in barrique all'interno delle splendide cantine dello château, risalenti al XVII secolo. Il vigneto si estende su una superficie di circa 25 ettari e annovera diversi vitigni quali pinot noir, trousseau, poulsard, chardonnay e savagnin. Tutte le vigne sorgono in collina, ad un’altitudine compresa tra 200 e 240 metri. Alcune vigne sono relativamente anziane, essendo state piantate nel 1953. Il vigneto è lavorato secondo criteri biologici, pur senza certificazioni. La tenuta rappresenta un’icona dello Jura, e i suoi vini sono assolutamente da non perdere!

2007
100 (Prezzo di riserva)
2006
180 (Prezzo di riserva)
2018
18
2017
20
2014
25
2016
55
2011
150 (Prezzo di riserva)
2011
60
Tutti gli indici per: Château d'Arlay

L’OPINIONE DELLA CRITICA…

LA REVUE DU VIN DE FRANCE

«Una nuova generazione di vinificatori che dimostra come sia ancora possibile dare maggiore purezza, precisione e, diciamolo pure, una modernità intelligente al vino locale, esaltando ancora di più il territorio! Questo discorso non riguarda il Vin Jaune, che qui possiede una personalità talmente perfetta e inimitabile da rendere proibita qualsiasi modifica.»