Situato a Chassagne-Montrachet, il Domaine Thomas Morey è la creazione di Thomas Morey e di sua moglie Sylvie. È stato fondato nei primi anni 2000, per la precisione nel 2006. Il viticoltore, che rappresenta la decima generazione della stirpe Morey nel suo paese, desiderava intraprendere un’attività in proprio dopo aver lavorato per una dozzina di anni nella tenuta di famiglia. La sua prima annata è stata la 2007. Tuttavia, come avrete capito, la storia della famiglia non risale a ieri, ma alla metà del XVII secolo, periodo in cui Claude Morey - originario della Saône et Loire - si stabilì in questo borgo oggi conosciuto in tutto il mondo dagli amanti del vino. Lavorò nel settore vitivinicolo, aprendo la strada ai suoi discendenti che, sulla sua scia, si sarebbero poi impiegati nei vigneti, o presso dei bottai. Poi, alla fine del XIX secolo, la famiglia Morey fece della viticoltura l’attività principale. Nel corso del tempo, la tenuta si è ampliata con appezzamenti vitati o terreni incolti, creando un bel patrimonio agricolo. Grazie all’esperienza dei suoi antenati, Thomas Morey può proporre cuvée eccezionali, sia realizzate per l'invecchiamento, che da bere giovani.

Come indicato dal suo nome, questa cuvée proviene dal lieu-dit omonimo, Clos Rousseau, il Premier Cru più a sud del villaggio Santenay confinante con il vigneto di Maranges. Thomas Morey detiene in questa zona 0,41 ettari, frutto di un’acquisizione del 1978. Le vigne erano state piantate quattro anni prima, nel 1974, su un terreno lievemente in pendenza, tra 250 e 280 metri di altitudine. Il clima soleggiato e i suoli leggeri e sassosi, con terre scure di argilla e calcare, sono elementi ideali per la crescita delle vigne. La parcella di Thomas Morey negli anni offre uve di straordinaria qualità, concentrate, gustose e mature. Alla degustazione scopriamo un vino di colore granato intenso, con aromi profondi di violetta, frutti rossi e neri in confettura. Queste note introducono un palato che offre una sostanza intensa e densa, strutturata da bei tannini. Persistenza e potenziale d’invecchiamento definiscono questo vino da lasciare riposare in cantina per qualche anno.