Nato nel 1750, a metà del XVIII secolo, il Domaine de Montille copriva 12 ettari. I problemi finanziari della famiglia portarono Etienne de Montille, il direttore dell'epoca, a cedere un certo numero di parcelle e a concentrarsi su 3 ettari, in particolare a Volnay. Con l'arrivo di Hubert de Montille, nipote di Etienne, la tenuta ha preso una direzione diversa. Hubert è diventato avvocato, come suo padre prima di lui, ma ha condotto una vera e propria doppia vita, lavorando sia come viticoltore che come avvocato. Ad un certo punto, decide di smettere di vendere le proprie uve alle Maison de Négoce e decide di produrre i propri vini dall'inizio alla fine. In pochi decenni, è diventato uno dei più grandi punti di riferimento della regione, riuscendo ad esprimere perfettamente il terroir di ogni climat attraverso vini puri ed eleganti. Oggi, la tenuta è gestita da Etienne e Alix de Montille, figli di Hubert, anch'essi inizialmente orientati verso la carriera giuridica. La tenuta dispone oggi di 20 ettari di vigne, 15 dei quali sono Grand Cru e Premier Cru, situati sui migliori climat della Borgogna, sia bianchi che rossi! Ora il Domaine de Montille produce i suoi vini in modo biodinamico, portando avanti la tradizione di innovazione e di eccellenza avviata da Hubert de Montille. Etienne e Alix hanno anche creato una piccola Maison de Négoce, Deux Montille Soeur Frère.

Questa tenuta, situata a Volnay, produce vino dal XIX secolo. Tuttavia è diventata celebre soltanto dopo il film Mondovino, in cui Hubert de Montille interpreta il personaggio di un viticoltore borgognone appassionato. I vini dell'epoca, piuttosto strutturati in gioventù, invecchiavano con eleganza, riuscendo a competere con i vini delle più grandi tenute borgognone, di cui infatti faceva parte. Alla morte di Hubert, nel 2014, i suoi due figli, Etienne e Alix de Montille, hanno preso le redini dell’azienda creando parallelamente la maison de négoce, Deux Montille, per soddisfare la domanda sempre più crescente di vini.
I vini bianchi della tenuta sono caratterizzati da una notevole precisione, uno stile teso e raffinato, e una grande vivacità al palato pur restando corposi. La parcella di Chevalier-Montrachet della tenuta è costituita da un unico vigneto di 0,23 ettari, caratterizzato da un terreno argillo-calcareo (prevalentemente calcareo) e leggermente ferruginoso. Il lieve pendio su cui è situato questo Grand Cru gli conferisce un'esposizione perfetta e una finezza impareggiabile. Forse il vino più raffinato di tutta la Borgogna. Invecchiato per un anno in botti da 228 litri e 600 litri, realizzate con rovere proveniente dal bosco d’Allier. Le botti sono leggermente tostate e la percentuale di legno nuovo e solo del 20%. Dopo la maturazione in legno, il vino trascorre circa 6 mesi in contenitori inerti per preservare tensione, freschezza e precisione. Un ottimo Chevalier-Montrachet.