
L'AOC Chablis
Partiamo alla scoperta di Chablis con qualche numero alla mano: vini bianchi a base di un unico vitigno, lo chardonnay, un terroir eccezionale con un sottosuolo di 150 milioni di anni fa, quattro livelli di denominazione riconosciuti nel 1938, Petit Chablis, Chablis, Chablis Premier Cru e Chablis Grand Cru per un totale di 47 cru, estesi su circa 5.800 ettari di vigne.
Chablis, situata tra Beaune e Parigi, è il vigneto più a nord della Borgogna. Qui le vigne poggiano su pendii che costeggiano la valle del Serein, che copre una ventina di comuni. Il terreno argilloso-calcareo con un sottosuolo del Kimmeridgiano gode di un clima semi-continentale più fresco rispetto al resto della regione. A Chablis, infatti, sono molto più frequenti le gelate primaverili. Ne risultano vini freschi, minerali e secchi, particolarmente apprezzati per il loro profilo cristallino e la loro bella acidità. Generalmente vengono invecchiati in vasche o in botti con una leggera percentuale di legno nuovo. La fama mondiale di Chablis risale a tempi antichi: il vigneto, risalente all’epoca gallica, visse una forte espansione nel XII secolo; oggi, i suoi vini sono particolarmente acclamati dagli inglesi ed esportati oltre Manica. Oltre alle sue icone leggendarie, Raveneau e Dauvissat, la denominazione vanta anche tenute più discrete come Louis Moreau, Clotilde Davenne, Gilbert Picq et Fils che producono ottimi chardonnay a prezzi accessibili.