Borgogna | Annata 2018
In Borgogna l’annata 2018 è andata bene nel complesso, con precipitazioni abbondanti in inverno, una primavera priva di eccessi e un’estate calda, a volte anche torrida e secca. La peronospora è stata meno aggressiva in questa zona rispetto a Bordeaux o al sud e le rese sono state elevate. Questo ha reso felici i viticoltori, dopo diversi anni poco abbondanti, ma purtroppo presso i produttori meno esigenti in alcuni casi i rendimenti sono stati eccessivi…
Per quanto riguarda i rossi, come in tutte le annate molto calde, i più settentrionali hanno prodotto cuvée di qualità. Quest’anno i vini di alto livello sono stati i rossi della Yonne e in particolare di Irancy. Nella Côte de Nuits, l’alto tenore alcolico e l’abbondanza di tannini a volte potrà disorientare gli amanti dei Pinot Noir fini e poco colorati. In questa zona i vini assomiglieranno a quelli del 2015, o anche del 2005, e bisognerà avere pazienza e conservarli a lungo in cantina. Sono da prediligere alcune denominazioni meno emblematiche, come Marsannay, poiché i prezzi sono rimasti ragionevoli. Nella Côte de Beaune bisognava resistere alla tentazione di vendemmiare presto per conservare la (cattiva) acidità delle uve immature, a costo di ottenere vini più robusti del solito, anche se questo danneggia la reputazione di denominazioni come Volnay. Nella Côte Chalonnaise ci sono acquisti interessanti da fare, in particolare a Givry.
Solitamente le annate con estati molto calde come il 2018, non favoriscono particolarmente i bianchi della Borgogna. A Chablis, le tenute che hanno controllato le rese otterranno ottimi vini, sicuramente meno tesi rispetto alle altre annate, ma forse un po’ più maturi. Probabilmente saranno i bianchi della Côte d’Or a risentire maggiormente dell’eccesso di calore dell’annata e di alcune vendemmie, con deficit di acidità che potranno appesantire alcune cuvée. E ancora una volta, la scelta di vendemmiare presto non rappresenta una soluzione soddisfacente, perché i vini in questi casi mancano di sostanza e di densità. Paradossalmente il Mâconnais, nonostante sia la denominazione più meridionale della Borgogna, offre bianchi più equilibrati di quanto si pensasse, in particolare nelle diverse AOC di Pouilly, ma anche a Saint-Véran e a Viré-Clessé. Sicuramente ciò dipende da una viticoltura più esigente in questa zona rispetto al nord.