Eau de vie de Mirabelle Valentin Zusslin (Domaine)

Presentazione del lotto

Eau de vie de Mirabelle Valentin Zusslin (Domaine)

La cuvée

Questa acquavite è prodotta con prugne mirabelle raccolte a mano in orti coltivati secondo i principi dell'agricoltura biodinamica e senza ricorrere a prodotti chimici o fertilizzanti sintetici. Dopo la raccolta la frutta viene lasciata fermentare in grandi botti di legno per quattro mesi. Dopo questa fase, le prugne vengono distillate rapidamente per evitare la formazione di acido cianidrico. La distillazione viene realizzata in un unico passaggio in un alambicco Holstein, uno strumento che garantisce una lavorazione precisa grazie a diversi vagli e sistemi integrati. L’acquavite viene quindi lasciata riposare per un anno in tino e poi regolata a livello di alcool in modo da acquisire un’espressione aromatica equilibrata e precisa. La diluizione al 45% viene realizzata con acqua poco mineralizzata, proveniente da una fonte naturale della Foresta Nera. Al naso questo distillato rivela tutta la ricchezza della prugna mirabelle, e l’ampiezza e la complessità tipiche dei distillati a base di frutti gialli, mentre al palato presenta una gradevole ricchezza che si fonde in una struttura generosa con aromi di frutti in composta.

Informazioni sulla tenuta: Valentin Zusslin

Partiamo in direzione di Orschwihr, a sud di Colmar, dove la famiglia Zusslin coltiva i suoi 18 ettari di vigne ripartite in 9 varietà tradizionali dell’Alsazia. La tenuta - fondata nel 1691 da Jodocus Cisle, uno dei capostipiti della famiglia - è oggi gestita dai nipoti di Valentin, Jean-Paul e Marie Zusslin, che tramandano con passione il savoir-faire di 13 generazioni di viticoltori. I due hanno ripreso le redini della tenuta nel 2000, facendosi distinguere per la “la loro passione, il loro carisma e la loro attenzione ai dettagli e al lavoro ben fatto” secondo la Revue du Vin de France. Non a caso, la tenuta è stata anche fortemente acclamata dalla critica e dalle guide enologiche.
Il Domaine Valentin Zusslin applica i principi dell’agricoltura biologica (certificata dal 1997) e biodinamica (dal 2000) nei suoi splendidi terroir: Bollenberg, Clos Liebenberg e Grand Cru Pfingstberg. Dall’annata 2012 le vigne sono coltivate con l’aratro e la tenuta si è cimentata anche nell’agrosilvicoltura, installando alveari e trespoli per favorire la diversità delle specie e degli ecosistemi. Una filosofia davvero “esemplare”, secondo la Revue de Vin de France, che si traduce in vini bianchi puri e cristallini, e vini rossi strutturati ideali per l’invecchiamento.

Caratteristiche specifiche