Terrasses du Larzac Les Ouvrées Le Clos de la Barthassade 2022
13%
0.75L
Intensità
Una cuvée da abbinare a dei bei piatti di selvaggina. Il termine “ouvrée” fa riferimento al lavoro quotidiano del viticoltore nelle sue vigne.
Maggiori informazioniNel linguaggio contadino, il termine francese “ouvrée” indica la superficie di terra o di vigna che il viticoltore è capace di vangare nell’arco di una giornata. Questa unità di misura corrisponde a 4,28 are ed è ancora utilizzata in Borgogna, dove Guillaume e Hélène hanno appreso il mestiere della viticoltura. Un riferimento voluto, quindi, da parte di questa coppia che si è stabilita nella denominazione Terrasses du Larzac.
Questa cuvée è composta da un 50% di syrah, un 35% di mourvèdre e un 15% di grenache. Le vigne hanno in media 35 anni e provengono da vari lieu-dit. La gestione agronomica segue i principi biologici e in parte biodinamici.
Alla degustazione, il vino mette in luce aromi di frutti a bacca nera, un sorso denso e tannini morbidi. Consigliamo di servirlo attorno ai 16°C con piatti saporiti come un fagiano con contorno di cavoli o una coscia di capriolo.
« Assemblage de syrah, mourvèdre et grenache, ce vin dévoile une trame poivrée, épicée et des tannins puissants » dégusté par l'équipe iDealwine au salon du vin de mes amis (2024)
Presentazione del lotto
Terrasses du Larzac Les Ouvrées Le Clos de la Barthassade 2022
La cuvée
Nel linguaggio contadino, il termine francese “ouvrée” indica la superficie di terra o di vigna che il viticoltore è capace di vangare nell’arco di una giornata. Questa unità di misura corrisponde a 4,28 are ed è ancora utilizzata in Borgogna, dove Guillaume e Hélène hanno appreso il mestiere della viticoltura. Un riferimento voluto, quindi, da parte di questa coppia che si è stabilita nella denominazione Terrasses du Larzac.
Questa cuvée è composta da un 50% di syrah, un 35% di mourvèdre e un 15% di grenache. Le vigne hanno in media 35 anni e provengono da vari lieu-dit. La gestione agronomica segue i principi biologici e in parte biodinamici.
Alla degustazione, il vino mette in luce aromi di frutti a bacca nera, un sorso denso e tannini morbidi. Consigliamo di servirlo attorno ai 16°C con piatti saporiti come un fagiano con contorno di cavoli o una coscia di capriolo.
Informazioni sulla tenuta: Le Clos de la Barthassade
Questi giovani trentenni sono arrivati in Languedoc nel 2013 dopo aver imparato il mestiere di viticoltore in Borgogna, alla tenuta Pousse d'Or e da Sylvain Pataille e ancora in Provenza presso il Domaine de Trévallon. Guillaume e Hélène Baron si sono stabiliti nella zona delle Terrasses du Larzac, convinti di potervi produrre grandi vini, connotati da freschezza e piacevole ricchezza d’aromi.
Oggi la tenuta conta 13 ettari di vigne, piantate con: syrah, grenache noir, cinsault, mourvèdre, chenin blanc, carignan noir e anche chardonnay, un'uva a loro particolarmente cara. Nei vigneti si lavora in modo da ottenere uve sane, applicando le regole dell'agricoltura biologica. In cantina la vinificazione si svolge in modo più naturale possibile, senza aggiunta di lieviti o solforosa. Le estrazioni sono delicate e i rossi, in condizioni ideali, sono vinificati a grappolo intero. I bianchi sono realizzati "à la bourguignonne".
Il risultato è chiaro: i vini presentano un equilibrio e una freschezza senza pari, cuvée che presto contribuiranno a elevare la qualità della denominazione.
Caratteristiche specifiche
Quantità: 1 bottiglia
Livello: 1 NormaleCommento: 1 NormaleProvenienza: tenuta
IVA detraibile: sì
Cassa in legno/Cofanetto originale: no
Capsula CRD: no
Gradazione alcolica: 13 %
Regione: Languedoc
Denominazione: Terrasses du Larzac
Proprietario: Le Clos de la Barthassade
Annata: 2022
Colore: rosso
Temperatura di servizio: 16°
Intensità del vino: classico
Aroma dominante: frutti neri
Occasione di degustazione: vino gastronomico