La storia di questo Cru Bourgeois non è recente. Creato nel XVI secolo e situato a pochi metri da Château Lafite-Rothschild, ha conosciuto un vero e proprio periodo d'oro nel XVIII secolo. A quel tempo, infatti, la famiglia Barre lo gestiva con mano esperta e lo aveva dotato di una certosa e di due torri. Il suo successo è ancora grande nel corso del XIX secolo; all’epoca le vigne si estendevano su circa 75 ettari e producevano un vino di notevole livello, che in quel tempo ha consentito alla tenuta di ottenere il riconoscimento di Cru Bourgeois Supérieur, come in seguito nel 1932 e nel 2003. Purtroppo, la Prima guerra mondiale e la successiva crisi economica degli anni 1920, segnarono una battuta d’arresto per lo château. Solo una pausa, poiché nel 1980 viene acquistato da Christian Thiéblot e da sua moglie Lilian (che dona il suo nome alla proprietà), che restituiscono alla tenuta il suo blasone, grazie alle magnifiche annate del 1989 e del 1990. Poi, nel 2008, è il turno di Jacky Lorenzetti (proprietario del 5e Grand Cru Classé Château Pédesclaux e contitolare de Château d'Issan) di assumerne la direzione, con molti progetti d'innovazione e con la realizzazione di vini di eccellente livello… A un prezzo sempre accessibile.

Con un ottimo rapporto qualità-prezzo, Château Lilian Ladouys incarna perfettamente la nouvelle vague dei vini bordolesi. Questo Saint-Estèphe è composto da un 50% di merlot, 45% di cabernet sauvignon e 5% di petit verdot e cabernet franc.
La vendemmia è manuale ed è seguita da una cernita meticolosa in cantina.
Il succo viene trasportato per gravità per evitare l'ossidazione. La durata dell’invecchiamento dipende dall'annata e avviene in barrique di rovere francese con il 40% di legno nuovo.
Al naso sprigiona note tostate e speziate, al palato risulta fruttato, armonioso ed elegante, con tannini netti e perfettamente integrati. Questo vino di grande eleganza merita qualche anno di invecchiamento per esprimere tutta la sua ricchezza.