Bernard Maume. Un nome esclusivo molto conosciuto tra gli amanti dei vini di Borgogna in cerca di grandi classici. Ma chi è Bernard Maume? Insegnava alla facoltà di Biologia dell'Università di Biologia di Digione e al contempo gestiva un piccolo vigneto ereditato dalla sua famiglia. Questo patrimonio si estendeva su 4,25 ettari ed era noto per le vecchie vigne (non molto produttive) e per il lavoro del viticoltore. Bernard applicava metodi ancestrali, sia nelle vigne che in cantina. Le uve erano appena diraspate e la fermentazione dei suoi mosti ricchi, tannici e concentrati durava a lungo.
I suoi vini erano senza dubbio perfetti per l’invecchiamento e, grazie ad un meritato riposo in cantina, rivelavano l'identità del loro terroir d’origine con una precisione sconcertante. La produzione era abbastanza esclusiva, con circa 20.000 bottiglie all'anno. Se dovessi imbatterti in uno di questi vini non esitare troppo. Usiamo il passato perché oggi la tenuta è stata venduta al canadese Pascal Marchand, appassionato di vini e creatore dell'omonima Maison de Négoce nota per la coltivazione biodinamica e le vinificazioni sane.

Scommettiamo che il nome di Bernard Maume vi dice qualcosa... Soprattutto se siete amanti di vini borgognoni dallo stile classico ed elegante. Questo ex professore di biologia dell’Università di Digione ci presenta un sublime Mazis-Chambertin proveniente dall'omonimo Grand Cru. Nel suo patrimonio viticolo di 4 ettari, il viticoltore e produttore coltivava vecchie viti che, grazie alle rese limitate, offrivano un frutto maturo, concentrato e complesso. Per realizzare questa cuvée, Bernard Maume aveva optato per tecniche di coltivazione tradizionali e basate su un antico buon senso contadino. Gli stessi metodi ancestrali erano perpetuati anche in cantina: le uve di pinot noir venivano infatti solo in piccola parte diraspate e i mosti concentrati e tannici venivano sottoposti a lunghe vinificazioni. Questa cuvée ideale per l’invecchiamento non esiste più come la conoscevamo un tempo, poiché la tenuta è stata rilevata dal canadese Pascal Marchand, fondatore dell'omonima maison de négoce, nonché grande appassionato di biodinamica e vinificazioni meticolose. All’aspetto, il vino sfoggia uno splendido colore rubino dai riflessi porpora. all'olfatto, il suo bouquet aromatico complesso e maturo sprigiona sentori di frutti a bacca nera, frutta cotta, prugne, ciliegia sotto spirito, cenni di selvaggina e humus. Il palato è strutturato da una bella trama tannica, che suggerisce ottimi abbinamenti con ricette saporite, a base di selvaggina ad esempio.