Conoscete François Dhumes? È un giovane viticoltore che, dopo gli studi di enologia, ha compiuto i suoi primi passi in vigna presso i viticoltori dell’Alvernia, celebri per i loro metodi naturali. Ha così avuto modo di formarsi presso figure del calibro di Vincent Tricot e Patrick Bouju. Nel mentre, François si occupava anche del proprio vigneto, composto da vigne acquistate nel 2006 e costituite da 5 ettari distribuiti tra i comuni di Chidrac, Corent, Pérignat-sur-Allier e Orcet. Le vigne sono piantate con pinot noir, gamay d’Auvergne, pinot noir e gamay del Beaujolais, e crescono in modo sano grazie ad un’agricoltura biologica. L’idea è di lasciare che i vini possano esprimere la quintessenza del loro terroir d’origine. Nella stessa ottica, la vinificazione si svolge senza l’uso di additivi. La fermentazione avviene mediante i lieviti indigeni, i rimontaggi si effettuano con un secchio e le fasi di produzione si svolgono a mano. Consigliamo vivamente di scoprire i vini di questa tenuta, che apprezziamo per la loro sincerità, la schiettezza, l’autenticità e la capacità di rivelare tutta la tipicità del loro terroir. Una figura emergente del vigneto francese e al tempo stesso emblematica di questa regione dell’Alvernia.

Jeu de Vin è un vino monovarietale di gamay d’Auvergne prodotto da un astro nascente della regione, François Dhumes, che gestisce la sua tenuta con un savoir-faire degno di un grande maestro. Negli anni di gioventù, compie i suoi primi passi nell’universo viticolo e collabora con esperti viticoltori, la cui filosofia si ispira a un approccio naturalistico e alla saggezza contadina. Questo Gamay è stato coltivato su suoli vulcanici, che gli consentono di rivelare il suo profilo più elegante. Per lasciare esprimere la quintessenza del terroir d’origine, François Dhumes ha optato per una vinificazione senza additivi: grazie ai processi manuali, alle macerazioni carboniche e all’invecchiamento in vasche, si ottiene un vino fruttato che non manca sicuramente di struttura. Vi consigliamo di degustarlo in gioventù, in abbinamento a ricette della regione, come uno spezzatino d’Auvergne, un tagliere di salumi locali o anche semplicemente un purè di patate con salsicce grigliate.