La tenuta di Patrick Bouju si trova in Auvergne nella zona del Puy de Dôme. Possiede vecchie vigne sparse nei territori comunali di Corent, Lempdes, Puy d'Anzelles, Billom e Egliseneuve-près-Billom. Le vigne più vecchie hanno quasi 120 anni. Il viticoltore, che ha dato il suo nome a questa proprietà, può essere orgoglioso di disporre di un'ampia varietà di vitigni più o meno conosciuti. È presente una grande varietà di bipotipi di gamay (ad acini piccoli e/o grandi), il gamay di Bouze e quello di Fréau, il limberger e il mirefleurien. Una grande diversità che Patrick Bouju considera una vera ricchezza in un momento in cui, secondo il suo punto di vista, il mondo del vino è vittima di una certa standardizzazione. Per questo cura le vigne con amore, grazie all’inerbimento, a trattamenti naturali (rame, zolfo, estratti fermentati di botaniche e tisane), e a un lavoro svolto interamente a mano. In cantina il lavoro segue la stessa filosofia. Le vinificazioni si svolgono per singole parcelle e sono condotte utilizzando lieviti indigeni al fine di preservare l'identità del terroir d’origine. Le vinificazioni sono gestite con il minimo intervento e consentono di realizzare vini naturali, intensi e sani.

Conoscete il Domaine La Bohème? Questa tenuta dell’Auvergne è gestita con maestria da Patrick Bouju, che in pochi anni è diventato un’autentica icona della regione per le sue coltivazioni sostenibili e le sue vinificazioni realizzate in modo naturale. E questa cuvée Touski non fa eccezione alla regola. Per produrre questa syrah in purezza, il viticoltore ha optato per una coltivazione sostenibile. Grazie all’inerbimento del suolo, infatti, viene favorita la vita dei microrganismi e le vigne riescono ad affondare in profondità le loro radici per attingere i nutrimenti necessari dal suolo e cogliere tutto il meglio del terroir. Il lavoro in vigna è svolto manualmente con utilizzo di prodotti naturali (tisane, solforosa e rame).
In cantina, ogni fase della produzione è svolta meticolosamente: la fermentazione si svolge con lieviti indigeni e le vinificazioni sono realizzate con il minor numero di interventi per lasciare esprimere appieno il terroir d’origine.
Alla degustazione, il vino sfoggia un colore rubino, con note di frutti a bacca rossa e nera, pepe e spezie dolci. Grazie alla sua struttura fruttata e ricca di sapori, si abbinerà alla perfezione con una terrine de campagne, uno stufato di cinghiale o un salame in pasta di brioche. Da degustare con una bella tavolata di amici!