La tenuta di Auguste Clape ha visto la nascita nel XIX secolo, quando era ancora destinata alla policoltura. Auguste Clape, marito della figlia dei proprietari, giunse in azienda nel 1949, e da allora si decise di consacrarla alla sola produzione di vino. A quel tempo disponevano solo di 4 ettari di vigne. Poco a poco la loro reputazione crebbe, di pari passo con quella dei loro vini, varcando perfino i confini francesi. Nel 1988, il figlio di Auguste Clape entrò a far parte dell’azienda. Auguste si era formato presso le più grandi tenute del sud della Francia, tra cui Tempier (Bandol) e Vieux Télégraphe (Châteauneuf-du-Pape). Insieme decisero di adottare una coltura sostenibile e una vinificazione parcellare. Nel 2018, con la morte di Auguste Clape, divenuto ormai un’icona della denominazione, l’azienda passò nelle mani del figlio Pierre e del nipote Olivier. Oggi i due imprenditori coltivano poco più di 8 ettari di syrah, roussanne e marsanne, i cui ceppi vantano un’età media di 40 anni. La produzione riservata seduce gli appassionati grazie al suo profilo sofisticato, alla potenza, alla complessità e all’equilibrio stupefacente.

Il Domaine Auguste Clape è indubbiamente una delle migliori tenute della denominazione Cornas. Questa cuvée è un ottimo inizio per scoprire la sua gamma di vini. È un Côtes du Rhône Rouge prodotto da uve di syrah coltivate in regime di agricoltura sostenibile in un terreno di un ettaro con suolo granitico. Le vigne di circa 30 anni sono vendemmiate manualmente. La vinificazione è effettuata in botti di legno e l’invecchiamento dura sei mesi in grandi botti per creare equilibrio tra frutto e struttura.
Il risultato è un vino che esprime appieno lo stile della tenuta. Un passaggio in decanter permette di apprezzarne il bouquet aromatico croccante, armonioso e fruttato che sprigiona note di frutti rossi e neri e di pepe bianco. Anche al palato esprime un profilo fruttato, unito ad armonia, densità e potenza. Un vino da lasciare riposare per tre anni dopo l’annata e da apprezzare in abbinamento a del maiale arrosto con prugne secche, a una mussaka o a un filetto d’anatra arrosto con i fichi.