Hervé Souhaut, affiancato dalla moglie Béatrice, opera nell'Ardèche. Entrambi hanno optato per una coltivazione e una vinificazione naturale e rispettosa dell'ambiente. Così, lavorano le vigne secondo i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica, senza tuttavia richiedere la certificazione. Per la vinificazione, Hervé Souhaut si ispira al lavoro di Marcel Lapierre e di Philippe Paccalet, che ammira particolarmente. Quindi, i vini non sono filtrati e non contengono solforosa. Sono apprezzati per la loro purezza e per la loro sorprendente mineralità.

Il Saint-Joseph di questo viticoltore di talento, appassionato di vini naturali, si distingue per l’intensità degli aromi di frutti neri e di spezie dolci, bilanciata da una notevole freschezza e da un finale di liquirizia. I tannini risultano già dall’inizio morbidi e setosi, tuttavia la cuvée esprime appieno il suo potenziale dopo qualche anno di riposo in cantina.