Bruno Clair è il nipote di Joseph Clair (della celebre tenuta Clair Daü). Ha fondato la sua azienda nel 1979 a Marsannay, e ha ereditato in seguito alcune parcelle del nonno. Il vigneto è quindi costituito da una miriade di parcelle di ottima qualità, in particolare a Gevrey-Chambertin e a Morey-Saint-Denis, dove i vini, sia bianchi che rossi, sono tra i più pregiati della denominazione. Bruno Clair ha inoltre acquisito nuove parcelle nei comuni di Pernand-Vergelesses, Aloxe-Corton e di Fixin. Si vedano, tra gli altri, Bonnes Mares, Clos de Bèze, Corton-Charlemagne…
La qualità degli invecchiamenti e la precisione della vinificazione permettono di esaltare al meglio questi magnifici terroir. I vini della tenuta sono perciò molto precisi e fini, e non mancano di eleganza e intensità.
La gamma è ampia e variegata, il rosé e il Borgogna bianco accompagneranno delle squisite tapas, mentre i Premier e i Grand Cru, dopo qualche anno in cantina, sublimeranno le vostre feste e le migliori ricette. Si tratta senza dubbio di una delle tenute più importanti della Borgogna,

Chambertin-Clos-de-Bèze di Bruno Clair esprime aromi di frutti a bacca scura (ribes nero), spezie e liquirizia. È un vino concentrato, dai tannini fitti e incisivi nella sua prima giovinezza, che raggiunge un'incredibile finezza dopo 10 anni di invecchiamento. Questa magistrale bottiglia richiede un certo tempo prima di poter svelare tutta la sua complessità e finezza.
Il Clos de Bèze è uno dei più antichi clos francesi, creato nel VII secolo dai monaci dell'omonima abbazia. Classificato come Grand Cru nel 1937, questo vino è una delle grandi leggende della Borgogna.
Al termine della vendemmia manuale, le uve sono parzialmente diraspate, prima di essere avviate alla fermentazione con utilizzo di soli lieviti indigeni, realizzata a bassa temperatura e con un’estrazione delicata. L'affinamento si svolge sulle fecce fini per un periodo tra i 16 e i 22 mesi in botti di rovere di Borgogna, nuove per un 20-50%, a seconda di ciò che il viticoltore decide per valorizzare al meglio il gioiello che ha tra le mani.