Creato alla fine del XIX secolo e tramandato di generazione in generazione, il Domaine Coursodon è stato gestito in regime di agricoltura sostenibile per molti decenni. Situati solo nella denominazione Saint-Joseph, i vigneti destinati alla produzione di Saint-Joseph Rouge e Blanc si estendono su 16,5 ettari (14 a bacca rossa e 2,5 a bacca bianca). La tenuta gestisce anche alcune vigne di viognier (2,5 ettari) al di fuori della denominazione per produrre Vin de France che esprimono appieno il savoir-faire del viticoltore. Situate principalmente a Mauves, cuore pulsante della denominazione, le vigne si estendono anche sui Village confinanti come Tournon e Saint-Jean-de-Muzols. Ripartito in una decina di appezzamenti, il vigneto beneficia di un terroir ricco e granitico, ideale per la coltivazione di syrah, roussanne e marsanne.
Tuttavia i pendii scoscesi rappresentano una grande sfida per Pierre Coursodon e suo figlio Jérôme – una sfida superata a pieni voti come testimoniato dai loro vini ricercati ed eleganti.
Scopri il Domaine Coursodon, fiore all’occhiello della denominazione Saint-Joseph, che non ha nulla da invidiare a Hermitage e Condrieu.

La Sensonne è un syrah in purezza prodotto con uve di vigne che si estendono su ripidi pendii di granito esposti a sud. Questa cuvée è un assemblaggio di tutte le parcelle della tenuta, con una resa media di 34 hl/ha. La densità di impianto è di 8.500 ceppi/ettaro. Le uve sono vendemmiate a mano e lasciate macerare prima di essere sottoposte a una fermentazione in tini aperti per 18 giorni. Queste fasi sono cadenzate da due follature quotidiane. Il vino viene poi lasciato affinare sui lieviti in barrique nuove. Il risultato è un vino che rispecchia magnificamente i terroir che la famiglia Coursodon lavora durante tutto l’anno.
Alla degustazione scopriamo un vino molto morbido e intenso, che sa essere elegante. Il frutto molto maturo, le note speziate e la trama particolarmente densa si abbinano molto bene con un cosciotto di agnello oppure con un piccione al tegame. Consigliamo di lasciarlo riposare per almeno dieci anni e di aprirlo un’ora prima di servirlo.