Valle della Loira | Annata 2011
L’inversione climatica che ha colpito l’insieme dei vigneti francesi, con l’estate che ha preso il posto della primavera e l’autunno che si è sostituito all’estate, non ha facilitato il compito dei viticoltori della Loira e delle altre regioni. Fortunatamente le belle giornate soleggiate di settembre hanno permesso loro di ritrovare parzialmente il sorriso.
Ancora una volta, quando le condizioni si fanno difficili, sono i produttori migliori ad uscirne vincenti. Una viticoltura rigorosa, come nel caso dei produttori biodinamici, permette alla vigna di difendersi meglio dalle condizioni climatiche avverse. Stesso discorso per le fasi successive: una vendemmia attenta, una seleziona rigida e una vinificazione adattata all’annata permettono di trarre il meglio, anche quando l’annata stessa si presenta difficile. Il tocco del viticoltore è stato quindi decisivo nel 2011 per produrre dei bei vini rossi.
Si è trattato perciò di un’annata in cui i viticoltori più esperti hanno saputo volgere la situazione a proprio vantaggio, sorvegliando a vista la maturità dei loro Cabernet! Per i vini bianchi, la cui vendemmia inizia prima, il lavoro di osservazione degli appezzamenti, di selezione e di vinificazione è stato essenziale per ottenere una buona annata. Per i rossi, la cui vendemmia è più tardiva, la raccolta si è svolta sotto il sole, rivelando una maturità e una qualità insperate. Il 2011 dovrebbe quindi offrire gli equilibri tipici della Loira, con vini raffinati, abbastanza leggeri, freschi e fruttati. I migliori risultati per i rossi: Anjou sur Schistes e Bourgueil, dove i viticoltori hanno saputo scegliere meglio la data della raccolta.
Stessa constatazione per le regioni dei bianchi, come Sancerre, Vouvray, Montlouis e Muscadet. Sebbene non abbiano l’acidità dell’annata 2010, i bianchi 2011 sono delicati e immediati. A Sancerre e nel Centro-Valle della Loira, i Sauvignon e le cuvée “domaine” saranno pronti da bere in tempi rapidi. I vini provenienti da coltivazioni su terreni composti da selce sono più austeri e verticali. Nelle altre regioni, i bianchi mantengono una certa tensione, ma anche una grande ricchezza di materia, più equilibrata rispetto al 2009, ma una spanna al di sotto dell’eccezionale annata 2010.
