Bordeaux | Annata 2018
Per riassumere in poche parole questa annata, possiamo dire che è stata caratterizzata innanzitutto da un lunghissimo periodo di pioggia di quasi sei mesi che ha incluso la fine dell'inverno, la primavera e l'inizio dell'estate. Le piogge hanno portato dei vantaggi, in particolare perché hanno ricostituito le falde freatiche permettendo alle viti di resistere meglio alla siccità e al calore estivo. Hanno però causato anche inconvenienti, poiché l'umidità permanente ha favorito diverse malattie e in particolare la peronospora, che in alcuni casi ha gravemente danneggiato le tenute. Pontet-Canet ne è purtroppo un esempio, poiché questo château ha perso circa la metà del suo raccolto.
Tuttavia, dopo l'attacco di peronospora, il clima è stato molto favorevole. Le temperature sono state calde, a volte torride, ma le notti relativamente fresche. Le uve hanno quindi beneficiato di ottime condizioni fino alla vendemmia riuscendo a raggiungere un buon livello di maturità (fatta eccezioni per alcuni casi di grandine violenta, ma molto localizzata). I livelli di maturità sono elevati, ma lo è anche la gradazione alcolica; questo in alcuni casi preoccupa le tenute perché i viticoltori si chiedono se dei Bordeaux a 14° o anche di più possono mantenere la loro piacevolezza, per la quale sono da sempre apprezzati.
I bianchi secchi, come i Sauvignon che raggiungono un buon livello di maturità, presentano spesso note di frutti tropicali. Questi vini sono leggermente più potenti del solito e i migliori avranno senza dubbio un elevato potenziale di invecchiamento, poiché hanno conservato una buona acidità nonostante lo stato di maturazione avanzato.
In termini di qualità, non ci sarà una grande differenza tra i rossi della riva sinistra e quelli della riva destra. Come nel 2016, la maturità dei Cabernet Sauvignon conferirà probabilmente più carattere e “anima” ai Grand Cru del Médoc.
Sulla riva sinistra, Margaux sembra predominare sulle altre denominazioni con vini un po' meno potenti rispetto a quelli di questa annata. Le denominazioni del nord del Médoc (Saint-Estèphe, Pauillac) hanno probabilmente sopportato meno bene le temperature estive spesso torride e sofferto per lo stress idrico che, quando la vinificazione non è stata adattata alle condizioni dell'annata, ha indurito i tannini.
Sulla riva destra, i vini offriranno allo stesso modo un profilo tannico e potente. Rispetto alle ultime annate, potranno essere apprezzati meno nella giovinezza, ma avranno senz'altro un elevato potenziale di invecchiamento, perché la materia lo permette. Affinando un po' questo primo approccio, si potrà notare che i vini con una percentuale importante o dominante di Cabernet Franc saranno probabilmente i più gradevoli ed equilibrati di questa annata potente.
Per quanto riguarda i vini dolci, le rese sono state particolarmente basse, ma i vini sembrano di buona qualità, caratterizzati dall'appassimento a inizio raccolta e da una Botrytis tardiva a fine vendemmia.