Arbois Trousseau Béranger Pélican 2020

Presentazione del lotto

Arbois Trousseau Béranger Pélican 2020

La cuvée

Come spesso accade nel mondo del vino, questa cuvée prende il nome dal lieu-dit da cui proviene. Precedentemente chiamata "Les Bérangères", la parcella coltivata con trousseau, il vitigno rosso dello Jura per eccellenza, è gestita secondo i principi dell'agricoltura biodinamica. Beneficia dell'influenza di un clima semi-continentale e della ricchezza dei suoli marnosi e calcarei. Oggi è Guillaume d'Angerville a gestire la tenuta dopo essere subentrato al famoso Jacques Puffeney, figura di grande spicco del vigneto di Arbois. Vinificata con la stessa cura, questa cuvée richiede qualche anno di invecchiamento per essere assaporata come merita, così da apprezzare il suo colore chiaro, le sue note fruttate e il suo perfetto equilibrio tra potenza, volume, eleganza e persistenza. Gli intenditori la serviranno abbinata a carni rosse in umido o, volendo essere più originali, a un carpaccio di tonno rosso. In ogni caso, questa cuvée è un ottimo modo per conoscere il savoir-faire di questa tenuta ormai famosa e permette di scoprire questo vitigno che si sta gradualmente ma inesorabilmente affermando.

Informazioni sulla tenuta: Domaine du Pélican

Dopo aver saldamente affermato la reputazione della tenuta borgognona di famiglia (Marquis d’Angerville), il proprietario Guillaume d’Angerville si allontana dalla Côte de Beaune, suo luogo di nascita. Pur continuando a realizzare dei grandi Volnay, questo appassionato viticoltore dello Jura ha voluto scommettere sul terroir della regione, che continua a fare notevoli progressi in termini di qualità. Per 10 anni, Guillaume d’Angerville è andato alla ricerca della tenuta perfetta. Il suo nuovo campo di gioco prese forma con l’acquisto progressivo di 15 ettari di terreno: il Domaine du Pélican, così chiamato in onore dell’uccello emblema della città di Arbois. Questa giovane azienda gode da un lato di un materiale di alta gamma, dall’altro di un terroir atipico. Infatti, alcuni appezzamenti lasciati allo stato selvaggio dal precedente proprietario hanno permesso nel 2001 di ripiantare le viti su un terreno particolarmente sano. E il terreno manterrà questo vigore grazie a Guillaume d’Angerville, da sempre convinto sostenitore della viticoltura biodinamica.

Caratteristiche specifiche