Mendoza Bonarda El Enemigo 2021

Presentazione del lotto

Mendoza Bonarda El Enemigo 2021

La cuvée

Famoso per il suo ottimo Cabernet Franc, Alejandro Vigil propone un assemblaggio composto dal vitigno della Loira e da bonarda, un altro grande vitigno a bacca rossa argentino, che altro non sarebbe che l’uva douce noire, originaria della Savoia. Le vecchie vigne di bonarda, piantate a 650 metri di altitudine a Gualtallary, ai piedi delle Ande e a sud di Mendoza, sono coltivate a pergola su terreni sabbiosi. Una tecnica che consente di proteggere l'uva dall’eccessiva insolazione.
In cantina, alla fermentazione condotta solo con utilizzo di lieviti indigeni, segue un affinamento per 18 mesi in botti di rovere francese e americano. Il risultato è un vino dal colore violaceo, dai profumi intensi di frutti a bacca nera, spezie ed erbe fragranti. Al palato i tannini setosi accompagnano note di frutti a bacca nera e di vaniglia, sostenute da una bella acidità e da un lungo finale.

Informazioni sulla tenuta: El Enemigo

“El Enemigo (“il nemico” in spagnolo) è uno degli innumerevoli progetti realizzati dall’intraprendente famiglia Catena. Nel 2009, Adrianna, la quarta figlia di Nicolás Catena Zapata, e Alejandro Vigil, un enologo considerato sia un enfant terribile, che il Messi del vino, hanno fondato insieme questa tenuta a sud di Luján de Cuyo, nei pressi di Mendoza. La proprietà si trova su un terreno composto da strati di calcare e componenti alluvionali provenienti delle Ande, una vera oasi di freschezza nella fornace di Mendoza. Di fronte alle difficoltà che incontrano, i proprietari si rendono conto che il loro nemico è fondamentalmente interno: è colui che si intromette nella realizzazione dei desideri e dei progetti, si tratta la battaglia interna che tutti conduciamo contro noi stessi e che ci plasma. Fedeli alle loro radici, i due viticoltori hanno piantato vitigni francesi provenienti dalla Borgogna, ma anche italiani e argentini: cabernet franc, sauvignon, syrah-viognier, merlot, petit verdot e torrontés. Seguendo l’idea di Alejandro, “ciò che conta in un buon vino è la terra”, lasciano che il terroir si esprima nel bicchiere. Così, la fusione di tecniche francesi e argentine, tra irrigazione a goccia, fermentazioni spontanee, vinificazione in uova di cemento e botti secolari, regala vini ricchi, freschi, fruttati e sorprendenti.

Caratteristiche specifiche