Il Domaine de l'Anglore si trova a Tavel (denominazione rinomata per la sua produzione di soli vini rosé) e rappresenta semplicemente la quintessenza di ciò che gli appassionati di vino (MOLTO) esperti cercano. La tenuta, che si estende su una superficie di circa dieci ettari, è gestita da Eric Pfifferling. Questo ex apicoltore si è dedicato al vino dopo aver visto le sue api morire a causa degli insetticidi utilizzati nella regione. Ha iniziato conferendo le sue uve alla cantina cooperativa locale, finché non gli hanno fatto assaggiare il suo vino. Una rivelazione. Detto fatto, all'inizio degli anni 2000 ha lasciato la cantina cooperativa e ha creato la sua tenuta. Fin dall’inizio ha deciso di non utilizzare i trattamenti chimici in favore di un'agricoltura biologica (certificata) e biodinamica.
Il terreno, di natura prevalentemente argillo-calcarea, viene lavorato per preservare la vitalità e l'equilibrio tra le viti e le altre erbe presenti nell’interfilare. La gestione dei vigneti con basse rese non gli impedisce di produrre vini rosé perfettamente equilibrati, considerati addirittura tra i migliori al mondo. Per realizzare i suoi vini, Eric utilizza grenache, cinsault, clairette, carignan e mourvèdre.
La fermentazione avviene a grappolo intero grazie ai lieviti indigeni, con utilizzo della macerazione carbonica (la tecnica del Beaujolais che preserva al massimo gli aromi fruttati); i vini non vengono filtrati. Lo stile dei vini della tenuta è decisamente orientato verso la finezza, la piacevolezza, la purezza del frutto e la freschezza, nonostante il loro carattere mediterraneo; a volte vengono chiamati "Beaujolais del Sud" per sottolineare la loro grande scorrevolezza e bevibilità.
Dal 2017, Joris e Thibault, figli di Eric e Marie, sono entrati a far parte dell’azienda.

La perla del momento, Anglore rappresenta la quintessenza di ciò che appassionati e intenditori cercano. La proprietà si estende su una superficie di 7 ettari a Tavel (una denominazione famosa per l’esclusiva produzione di rosato) ed è diretta da Eric Pfifferling. Questo anziano apicoltore ha rivolto il suo sguardo al vino dopo aver visto morire le sue api a causa degli insetticidi diffusi nella regione. All’inizio vendeva le sue uve a una cantina sociale locale, finché un giorno venne invitato ad assaggiare il suo vino. Fu una rivelazione! Nella sua tenuta i trattamenti chimici vengono messi al bando in favore della coltivazione biodinamica. Il terreno viene arato allo scopo di preservare la vita e l’equilibrio tra “ceppi” ed “erbe infestanti”. Le rese basse non impediscono di produrre dei vini rosati perfettamente equilibrati, considerati tra i migliori al mondo.
Questo vino presenta un profilo olfattivo delicato che si apre con aromi di frutti rossi. Alla degustazione avvertiamo leggere note floreali e di frutti a bacca nera maturi. Con la sua tessitura vellutata e morbida, questo rosé sarà particolarmente apprezzato sia dagli intenditori che dai neofiti.