Deceduto a gennaio 2018, Bruno Giacosa è stato un punto di riferimento del mondo del vino italiano, in particolare per le denominazioni Barolo e Barbaresco. Bruno è cresciuto tra le vigne: a soli 13 anni dava già una mano nella cantina di famiglia e ha subito imparato l’importanza della selezione dei grappoli durante le vendemmie; grazie alla sua competenza, ha saputo farsi notare anche come abile commerciante di uve. Prima di acquistare la sua tenuta, l'Azienda Agricola Falletto, vinificava uve provenienti da prestigiosi cru. In cantina, la macerazione dei vini rossi avviene in vasche di acciaio inox termoregolate. I bianchi vengono lasciati affinare in vasche di acciaio inox, mentre barbera e nebbiolo maturano in grandi botti di rovere. L’invecchiamento dura in media da 1 a 3 anni in base alle cuvée; queste ultime vengono lasciate riposare per qualche tempo in bottiglia prima di essere messe in vendita.

Questo Barolo proviene dalle vigne coltivate nella parte di cru più prestigiosa di Falletto. L’esposizione a sud, infatti, permette alle uve delle vigne di circa 30 anni di maturare lentamente e perfettamente. La cuvée è prodotta al 100% da nebbiolo.
Dopo la vendemmia, la macerazione dura 30 giorni e l’invecchiamento va dai 32 ai 36 mesi. Segue poi un affinamento di tre anni in bottiglia. Bruno Giacosa produce il suo vino in una cantina all’avanguardia, con materiale in acciaio inox. Questo cru, prodotto solo nelle migliori annate, raggiunge un livello di qualità pregevole.
Alla degustazione presenta un bel colore rosso granato. Risulta ampio, complesso ed elegante, con un bouquet aromatico intenso di tartufo, spezie, rosa e frutta matura. Al palato è generoso, armonioso e vellutato. Servitelo a 16° C, in accompagnamento a piatti di carattere come una costata di manzo grigliata o una lepre à la Royale.